Prestanomi e non solo nell'operazione della Guardia di Finanza di Paola



Paola (CS) - La Guardia di Finanza di Paola ha arrestato tre persone, responsabili per aver costituito e organizzato un’associazione a delinquere composta da diciassette soggetti, per commettere reati contro il patrimonio. L’associazione criminale, sarebbe stata capeggiata da Agostino Iacovo, pluripregiudicato effettivo titolare dei beni e delle attività, che attribuiva fittiziamente la titolarità di società e aziende al fine di eludere le disposizioni in materia di misure di prevenzione patrimoniali, evadere imposte, tasse e contributi e truffare soggetti terzi anche attraverso l’autoriciclaggio di somme di  denaro. Complessivamente, sono state applicate 17 misure cautelari personali e disposti sequestri preventivi nei confronti degli indagati, aventi ad oggetto 14 società, complessi aziendali, beni immobili, mobili registrati e disponibilità finanziarie per oltre 3 milioni di euro.
Il “dominus”. Iacovo, già destinatario di precedente misura restrittiva, è finito in carcere, mentre per due stretti partecipi e organizzatori dell’associazione criminale, che curavano i rapporti tra i diversi soggetti, quelli bancari e la contabilità delle aziende, svolgendo anche la funzione di “prestanome”, sono stati disposti gli arresti domiciliari. Il provvedimento cautelare è stato emesso dall’autorità giudiziaria a seguito dello sviluppo delle indagini effettuate dalle Fiamme Gialle, successivamente all’esecuzione, il 3 marzo del 2017, di una prima misura cautelare personale, che aveva portato all’arresto di tre persone (una custodia in carcere e due arresti domiciliari) ed all’applicazione dell’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria per altri undici indagati, sempre per intestazione fittizia di aziende;  un primo decreto di sequestro preventivo di 12 società, complessi aziendali, beni e disponibilità finanziarie, per un valore complessivo pari ad oltre 2 milioni di euro;  perquisizioni locali.
Secondo step. In questa seconda fase delle investigazioni sono state accertate anche condotte di autoriciclaggio, commesse da due degli arrestati, per importi superiori a 100 mila euro, profitto dei reati di intestazione fittizia. La somma è stata autoriciclata, attraverso una serie di movimentazioni finanziarie confluite nei conti correnti di altre società, sempre intestate a prestanome e di proprietà di Iacovo. 
Beni sequestrati. Nell’operazione di oggi sono state sottoposte a sequestro: 

  • le quote sociali di 2 società;
  •  complessi aziendali, beni immobili, mobili, autovetture e disponibilità finanziarie riferiti alle persone giuridiche; 
  • beni e disponibilità finanziarie riconducibili alle persone indagate, per un valore complessivo pari ad circa 1 milione di euro.

Operazione “Camaleonte”. Ricostruita, inoltre, la storia societaria e finanziaria di 14 imprese attive nei seguenti settori: supermercati, abbigliamento e pubblicità, tutte riconducibili al “dominus” di fatto, proprietario e gestore, attraverso compiacenti prestanome legati da vincoli di parentela, di amicizia e pregressi rapporti di lavoro. Le attività commerciali venivano avviate ed operavano di fatto per uno o due anni, durante i quali però contraevano ingenti debiti nei confronti di fornitori e, soprattutto, dell’Erario, per poi essere abbandonate, poste in liquidazione o dichiarate fallite. I complessi aziendali, quindi, venivano ceduti ad altri soggetti economici di nuova costituzione, sempre riconducibili all‘effettivo titolare, attraverso i prestanome. Il notevole flusso di denaro generato – soprattutto contante – serviva per finanziare la “catena delle diverse attività”, producendo ulteriore ricchezza “illecita”, condizionante il tessuto finanziario, economico e produttivo. 

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