La Bibbia a Paola


PAOLA - Per la prima volta in Italia è stata presentata e esposta al pubblico l’ultima edizione di pregio della Treccani. L’evento si è svolto a Paola (CS) nella biblioteca “Charitas” del Santuario di San Francesco di Paola. Il prestigioso istituto prosegue così la sua politica di valorizzazione del patrimonio culturale italiano duplicando capolavori d’arte del passato. La Bibbia di Cavallini, considerata tra i cinque esemplari più belli al mondo, entra a far parte del catalogo dell’Istituto dell’Enciclopedia Italiana nella collana Tesori svelati, che accoglie riproduzioni in facsimile di manoscritti medievali e rinascimentali di grande interesse artistico conservati nelle biblioteche italiane ed europee.
Il manufatto originale è un codice medievale in oro miniato custodito dalle Biblioteche riunite “Civica e Ursino Recupero” di Catania. Tutto il racconto biblico (Vecchio e Nuovo Testamento, con le Epistole a Prologhi di San Girolamo) è stato fedelmente ricopiato a scrittura gotica, così come sono state riprodotte tutte le illustrazioni contenute nelle 440 carte: iniziali istoriate, fregi, medaglioni, figure antropomorfe e grottesche.
La duplicazione delle illustrazioni è stata un’operazione impegnativa perché si è dovuto riprodurre la rappresentazione tridimensionale dello spazio, i colori, le luci, le ombre, i trapassi tonali messi in opera da un artista eclettico, quale è stato Pietro Cavallini. Petrus Caballinus de Cerronibus è stato pittoremosaicista, orefice e miniaturista romano vissuto a cavallo tra il XIII e il XIV secolo e molto spesso è stato accostato alla figura di Giotto. Certamente tra i due artisti esistono molti parallelismi e sebbene la maggior parte della letteratura specialistica indichi Cavallini quale allievo di Giotto, comincia a emergere una diversa interpretazione, che ipotizza ruoli invertiti. Il maestro, dunque, sarebbe Cavallini, non solo perché appartiene a una generazione precedente rispetto a Giotto, ma anche perché Giotto nelle sue opere affina tecniche pittoriche tipiche di Cavallini.
È facile immaginare che la riproduzione di un numero limitato di copie della Bibbia di Cavallini sia stata molto costosa ed è altrettanto facile immaginare che il prezzo di vendita del volume non sia alla portata di tutti i portafogli, ma certamente la diffusione di queste copie fosse anche soltanto nelle biblioteche più grandi avvicinerà il grande pubblico ad una cultura medievale ancora tutta da riscoprire e da rivalutare.

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