Concorsi truccati in polizia: alcuni già sapevano le domande presenti ai quiz
PAOLA - Continuiamo ad occuparci della grande inchiesta, perchè è tale sia come quantità degli elementi investigativi raccolti, sia come qualità rispetto al malaffare dei colletti bianchi e di esponenti della pubblica amministrazione corrotti, portata avanti da tempo dalla Procura della Repubblica di Napoli. Abbiamo acquisito altre informazioni in uno scenario complesso, visto che gli indagati, almeno una 40ina tra la provincia di Caserta, Napoli e Cosenza,hanno saputo di essere tali dalla notifica dell’avviso dell’inchiesta, formulata dalla Procura al Tribunale partenopeo, di proroga delle indagini. Possiamo affermare che dopo questa notifica gli inquirenti hanno proceduto a diverse perquisizioni (c’è un altro modo per venire a conoscenza di essere indagati) e hanno sequestrato vario materiale informatico in diverse scuole di formazione che preparavano per le prove dei concorsi pubblici. Si allarga lo scandalo per le raccomandazioni nelle Forze dell’Ordine. Secondo le accuse alcuni ufficiali e militari coinvolti fornivano “l’algoritmo” delle probabili domande che poi effettivamente uscivano il giorno della prova scritta. Si cerca anche la talpa nel Ministero che informava sulle domande. Per questa vicenda ci sono due inchieste che si incrociano. Una parte da Napoli e l’altra della Procura di Santa Maria Capua Vetere. Per l’indagine casertana il Riesame per Giuseppe Zarrillo, 53enne di Capodrise finito agli arresti domiciliari 20 giorni fa, è stato fissato al 7 settembre. Si tratta di un dipendente del Ministero che lavorava presso il Pirotecnico di Capua. Insieme a lui ci sono altre sei indagati che devono rispondere a vario titolo di truffa, di abuso d’ufficio millantato credito in concorso tra di loro e sono: Ivan Mone, 42 anni di Caiazzo dipendente del Ministero della Difesa, Andrea Nuzzo 64 anni di Maddaloni responsabile dei servizi cimiteriali a Maddaloni, Salvio Salvatore Grauso 28 anni di Maddaloni ex militare in ferma volontaria, Alessandro Pontillo 33 anni di Marcianise, Eleonora Nuzzo 33 anni di San Felice a Cancello, Antimo Di Rauso 40 anni di Capua dipendente dell’Agenzia delle Entrate. Per tutti ci sono delle indagini in corso da parte del giudice Orazio Rossi. Ci sono poi altri 30 indagati nel fascicolo della procura napoletana per i quali non vi è stata ancora la chiusura delle indagini. Punto d’incontro tra le due inchieste è sempre Zarrillo, difeso dall’avvocato Federico Simoncelli. In quella della procura partenopea cono coinvolti nella mega inchiesta anche un generale e un colonnello in pensione.